L’8 maggio 2023 ricorre l’ undicesima Giornata Mondiale del Tumore Ovarico (World Ovarian Cancer Day).
Il carcinoma ovarico è il settimo tumore femminile più comune nel mondo e l’ottava causa di morte, con circa 230 mila nuove diagnosi ogni anno e cinquemila e duecento in Italia. Nel nostro paese convivono con tale patologia circa 50 mila donne ed il 40% circa 5 anni dalla diagnosi.
La ricerca EVERYWOMAN realizzata dalla World Ovarian Cancer Coalition, che nel 2013 ha lanciato la prima Giornata Mondiale, spiega che prima della diagnosi il 69% delle donne non conosceva l’esistenza del tumore ovarico e il 91% aveva riferito uno o più sintomi del tumore dell’ovaio, senza che venissero subito riconosciuti.
Per tale neoplasia non esistono ancora efficaci strumenti di diagnosi precoce come per il tumore dell’utero (Pap test e HPV-DNA test) e del seno (mammografia). Oggi il tumore ovarico si può prevenire solo con una visita periodica ginecologica ed ecografia transvaginale.
Tra i sintomi più comuni ricordiamo:
- gonfiore addominale persistente
- perdita di appetito
- senso di pienezza subito dopo il pasto
- dolore addominale/pelvico
- necessità di urinare spesso
Le donne nelle cui famiglie si sono verificati più casi di tumore dell’ovaio, della mammella o dell’utero sono maggiormante a rischio di contrarre il tumore ovarico. Inoltre avere ereditato una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 aumenta fino a 50 volte la possibilità di ammalarsi anche in giovane età. Oggi sapere di avere la mutazione genetica garantisce sia un’utile forma di prevenzione ma anche di cura: permette infatti alla paziente di accedere a terapie più mirate sia di tipo chirurgico che farmacologico, grazie alle nuove classi di farmaci parp inibitori.
Inoltre, secondo alcuni studi la pillola anticoncezionale riduce il rischio di tumore ovarico. I contraccettivi orali, se assunti per lunghi periodi (almeno 4 anni) abbattono il rischio di tumore all’ovaio fino al 50%. Gravidanza e pluriparità (ovvero avere più figli) sono altri due importanti fattori di protezione che riducono le probabilità di ammalarsi. Anche l’asportazione delle ovaie e delle tube diminuisce del 96% il rischio di tumore dell’ovaio e del 56% il rischio di tumore al seno. L'ovariectomia, ovvero l'asportazione delle ovaie, è consigliata alle donne sane che abbiano ereditato una mutazione BRCA e che siano al termine della vita riproduttiva, in genere intorno ai 40 anni, quando il rischio di tumore ovarico aumenta in modo considerevole.